[textmarker color=”E63631″]CINISELLO BALSAMO[/textmarker] – “La sinistra di Cinisello Balsamo guidata dal sindaco Siria Trezzi dà un pessimo esempio”. Giacomo Ghilardi, consigliere comunale della Lega Nord, attacca l’amministrazione comunale a la campagna “Cattivo Esempio” lanciata in occasione della Giornata Internazionale contro la Violenza sulle donne.
Il Comune di Cinisello ha lanciato a settembre la campagna “Cattivo Esempio”, realizzata dagli studenti del corso triennale in Comunicazione Pubblicitaria di Ied Management e Comunicazione Milano e un gruppo di giovani creativi di Cinisello Balsamo. Nello specifico si tratta di manifesti nei quali sono contenuti disegni e scritte che, nell’intento di chi li ha realizzati, dovrebbero lanciare un messaggio contro la violenza sulle donne.
Messaggio che evidentemente non è piaciuto a Ghilardi e alla Lega Nord che puntano il dito contro il Comune colpevole di voler propinare un messaggio “vergognoso e discriminatorio nei confronti di tutte le famiglie e di tutti i bambini e ragazzi che si ritrovano a dover leggere frasi e messaggi di questo pessimo genere – dice il capogruppo del Carroccio -. Si cerca in modo del tutto fuorviante di condannare un valore, un principio e una battaglia giusta e da noi condivisa come quella sulla violenza sulla donna, facendo violenza morale gratuita su bambini, papà e famiglie”.
Secondo i leghisti il messaggio lanciato con la campagna “Cattivo Esempio” andrebbe a offendere i padri. “Caro sindaco, lei non può condannare a priori i padri e le famiglie in quanto nei suoi beceri cartelli lei tende a denigrare tutti i padri e tende a lanciare un messaggio di violenza a tutti i figli. Mi chiedo cosa possa pensare un figlio, dopo aver letto questi cartelli, del suo papà quando torna a casa! Non si permetta mai più di offendere o insultare il ruolo di padre, marito o compagno, all’interno del nucleo familiare e la invito, dopo aver chiesto scusa a milioni di papà perbene, a rimuovere immediatamente da ogni bacheca, spazio e soprattutto sito comunale i manifesti in questione”.
Sulla vicenda sono intervenuti anche i portavoce della Regione. “Lo stile e i contenuti utilizzati per la campagna contro la violenza sulle donne rappresentano un ulteriore attacco alla famiglia, che in questo modo rischia di essere identificata dai minori come violenta e non come un contesto di amore e solidarietà. Chiedo pertanto che venga rivista la campagna di comunicazione, correggendone il messaggio”. La richiesta è di Antonio Saggese, consigliere regionale del gruppo Maroni Presidente, che ha scritto una lettera al sindaco Siria Trezzi e all’assessore alle Pari Opportunità Patrizia Bartolomeo. “Per questa campagna antiviolenza – scrive Saggese – vengono impiegate immagini e didascalie riferibili a minori, che diventano il veicolo ignaro di una comunicazione afferente il tema della violenza. Inoltre, tali immagini fanno sì che venga attribuito al papà il ruolo di rappresentante del cattivo esempio nonché di maltrattante all’interno del nucleo familiare”.
L’ultimo commento è dell’associazione Papà Separati Lombardia: “La discriminazione strumentale di genere che traspare dalla campagna di comunicazione è palesemente sullo stesso piano di quelle che viceversa le pari opportunità dovrebbero combattere”.
Il sindaco Trezzi da parte sua si difende spiegando: “Qui si legge sempre il male anche dove non c’è. Abbiamo pensato a una campagna in tre tappe: con la sezione Cattivo Esempio volevamo lanciare un messaggio forte per cercare di cambiare la mentalità di chi guardava i manifesti. Non c’era, ovviamente, nessuna intenzione di denigrare il ruolo dei padri. E’ noto a tutti che la maggior parte delle violenze avviene in famiglia, in contesti domestici”.