Gio. 12 Dic. 2024
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Paderno e Novate unite contro il gioco d’azzardo

[textmarker color=”E63631″]PADERNO DUGNANO[/textmarker] – Paderno Dugnano e Novate Milanese insieme contro il gioco d’azzardo. Ieri presso l’Auditorium Tilane di Paderno è stato presentato il progetto di prevenzione e contrasto al gioco d’azzardo patologico ideato dai due Comuni e finanziato da Regione Lombardia nello scorso mese di maggio.

Il progetto “Il gioco è bello…se non nuoce” prevede due ambiti di intervento. Il primo è specificatamente mirato ad una mappatura territoriale ed all’individuazione dei luoghi sensibili e delle sale gioco per conoscere il numero di apparecchi presenti sul territorio e la loro localizzazione. Sarà un’occasione anche per instaurare un dialogo con i gestori degli esercizi e per valutare le ricadute sociali del fenomeno.

La mappatura sarà propedeutica alla realizzazione di azioni di sensibilizzazione e informazione, grazie anche al coinvolgimento degli studenti, nei luoghi di incontro sul territorio, rivolti a giovani e anziani. In questo ambito si concentreranno le azioni incentivanti “No Slot” per gli esercenti che scelgono di non installare o di dismettere apparecchiature per il gioco d’azzardo lecito, tramite circoli di studio e gruppi di auto-mutuo aiuto per esercenti, giocatori e famiglie.

Il progetto prevede, a conclusione della mappatura, la realizzazione e la distribuzione di materiale informativo sulla rete di supporto e sulle azioni che saranno individuate per accompagnare gli esercenti ad effettuare e/o a mantenere nel tempo la loro scelta virtuosa.

“Questo progetto ci fornirà la mappatura di un dramma sociale che i Comuni conoscono bene perché quotidianamente ne affrontano le conseguenze attraverso la propria rete dei Servizi Sociali. E’ il paradosso di uno Stato che favorisce la diffusione del gioco negli esercizi commerciali traendone profitto e poi fa ricadere sugli Enti Locali i costi e i disagi sociali che ne scaturiscono – ha sottolineato il Sindaco Marco Alparone -. Da oggi apriamo un confronto con le associazioni di volontariato, i giovani, gli esercenti e le famiglie andando alla radice del problema e rompendo il silenzio e l’indifferenza su un fenomeno che ormai si rischia di vivere come una normalità”.

 

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