Gio. 18 Apr. 2024
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Call&Call, perdite di esercizio. “Ecco perché chiudiamo a Cinisello”

“La decisione è inquadrata all’interno di un articolato programma di rilancio industriale che prevede il consolidamento delle attività e un nuovo focus su servizi a valore aggiunto continuando, nella tradizione del Gruppo, a investire sulle competenze in Italia e rifiutando di ricorrere alla delocalizzazione all’estero”. Così Call&Call, l’azienda di Cinisello Balsamo fondata e presieduta da Umberto Costamagna, spiega i motivi che sottostanno alla volontà di chiudere la sede cinisellese.

“Call&Call Milano, che rappresenta circa il 7% della forza lavoro complessiva del Gruppo, ha purtroppo fatto registrare negli ultimi anni perdite di esercizio significative non più sostenibili a seguito di un calo delle commesse e in presenza di costi generali incompatibili con il nuovo contesto di mercato, soprattutto per una fra le pochissime imprese del settore che ha scelto di non spostare lavoro italiano in offshoring e, dunque, non ha potuto mediare l’incidenza del costo del lavoro ricorrendo alla delocalizzazione. Da qui la necessità non più rinviabile di attivare la procedura di mobilità, trattandosi di una situazione strutturale e non congiunturale. In conformità di quanto previsto dalla legge, l’azienda ha avviato con le organizzazioni Sindacali una procedura negoziale per affrontare i contenuti del provvedimento, che interessa 186 posizioni”, si legge in una nota stampa ufficiale diffusa dalla società.

Domani i lavoratori della Call&Call, che hanno già scioperato la scorsa settimana davanti ai cancelli dell’azienda, parteciperanno alla StraCinisello per conoscere a tutta la città la loro preoccupante situazione.

 

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