Ven. 04 Ott. 2024
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Imposta di soggiorno, tassa vecchia senza idee di sviluppo

[textmarker color=”E63631″]NORDMILANO[/textmarker] – Che l’Expo sia prima di tutto un business, era chiaro fin da subito. Che qualcuno avrebbe approfittato per piazzare una nuova tassa approfittando del movimento generato dall’evento, non era scontato, ma in fondo ce lo si poteva attendere.

Dunque la notizia che anche Cinisello Balsamo (come prima Monza e Sesto San Giovanni) abbia deciso di applicare una imposta di soggiorno da far pagare agli ospiti delle strutture ricettive, non stupisce.

Piuttosto stupisce come ogni Comune applichi la tassa nel modo più banale, per non dire altro.
I “turisti” arrivano in città, il Comune li tassa e riempe le casse pubbliche per far quadrare i conti.

Il principio vero dell’imposta di soggiorno sarebbe un’altro, come ci insegnano regioni ben governate come l’Alto Adige, senza parlare di Paesi esteri: la tassa di soggiorno serve a fornire servizi ai turisti.

In Alto Adige, chi paga la tassa ha diritto a una tessera che offre sconti nei ristoranti, viaggi gratuiti sui treni e persino sulle funivie. Visite ai musei e bagni nelle piscine e nei centri benessere.
Noi tassiamo e basta.
L’istituzione di questo nuovo balzello da nessuna parte è stato accompagnato con un piano di sviluppo della ricettività che preveda da un lato servizi gratuiti, dall’altro sconti e offerte. Soprattutto non esiste un piano per sviluppare le infrastrutture turistiche: delle stazioni di bike sharing, piste ciclabili adeguate, percorsi culturali e supporti digitali per la fruibilità dei servizi.
Siamo nella Città Metropolitana, ma siamo sempre più chiusi in una politica di governo campanilistica e poco proiettata alla modernità. Le maggioranze che hanno votato questi provvedimenti non se ne sono accorte. Le opposizioni che si limitano a parlare di soldi, senza essere capaci di progettare servizi, nemmeno. L’Expo partirà tra meno di 100 giorni, ma ai nostri comuni rischia di lasciare solamente un pugno di banconote che serviranno a salvare i bilanci di quest’anno.
Nulla che possa proiettare il Nordmilano nel futuro.

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