Caro Presidente Renzi…
Chissà mai che questa nostra letterina aperta arrivi davvero nelle mani del nostro Presidente del Consiglio Renzi. Gli scriviamo per dire che abbiamo molto apprezzato il messaggio forte e diretto (anche se per ora limitato a un solo Tweet), in merito allo smottamento sul viadotto Scorciavacche, tra Palermo e Agrigento. Il ponte stradale parzialmente crollato dopo appena una settimana dall’inaugurazione avvenuta alla vigilia di Natale. Ci piace l’idea che dinanzi a un lavoro pubblico malfatto, i responsabili siano subito chiamati in causa e costretti a pagare economicamente, e magari anche giudiziariamente.
Le sue parole sono state chiare: i responsabili paghino.
Ma purtroppo, per esperienza diretta, noi del Nordmilano ci siamo fatti un’idea diametralmente opposta. Tante solo le opere pubbliche ferme, come direbbe Brumotti di Striscia La Notizia “con le 4 frecce”. Tante quelle in ritardo. Tra queste c’è n’è persino una che sembra la copia di quel viadotto così ridicolmente amputato a pochi giorni dalla sua inaugurazione: parliamo del cavalcavia ciclopedonale di Cinisello Balsamo. La parola ciclopedonale non la tragga in inganno… E’ un’opera che in origine doveva costare 7 milioni di euro e che oggi pare essere arrivata a costare alle tasche di noi cittadini ben 12, forse 13, milioni di euro.
Ancora una volta i lavori sono in capo ad Anas. I soldi sono stati trovati tra le centinaia di milioni di euro stanziati dallo Stato per la riqualificazione della Strada Statale 36, ma la passerella non è ancora aperta, nonostante i lavori siano formalmente terminati oltre un anno fa. In mezzo ci sono i soliti ritardi, ma anche e soprattutto storie di lavori mal fatti, sospetti di camorra, e un’inchiesta giudiziaria partita con un rischio di crollo della struttura. Signor Presidente, i lavori per quella passerella sono stati ripetuti 2 volte per metterla in sicurezza. Ma a pagare sono stati solamente i cittadini, con le loro tasse. Nessun progettista è stato chiamato a pagare per un progetto così faraonico e sinceramente inutile. Con 13 milioni di euro avremmo forse costruito una metropolitana a mezz’aria, non un ponte ciclabile. Soprattutto non una passerella che, se va bene, costerà alla comunità di Cinisello circa 300mila euro l’anno in illuminazione. Nessuno ha ancora pagato per i lavori mal fatti. Nessuno sembra essere chiamato in causa per il fatto che la passerella, che in programma doveva essere pronta nel 2010, dopo 4 anni non è ancora in funzione.
Le sue parole sono una giusta utopia. I fatti di Cinisello Balsamo sono una drammatica realtà che pesa su noi cittadini e che si consuma nell’indifferenza e nella incompetenza delle istituzioni e dei politici.