Sab. 20 Apr. 2024
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Crollo delle auto in circolazione a Milano. E nell’hinterland?

[textmarker color=”E63631″]NORDMILANO[/textmarker] – I numeri parlano chiaro: rispetto al 1990 sulle strade di Milano circolano duecentomila automobili in meno, stando ai dati forniti dalla Motorizzazione del capoluogo lombardo. Una simile diminuzione non ha niente a che fare con il numero degli abitanti – che invece è salito di circa 20.000 unità – quanto piuttosto con la crisi economica, che ha portato le famiglie a tagliare dove e quanto possibile le spese superflue, ma anche con le iniziative volte a ridurre l’inquinamento atmosferico in città, di cui l’area C è l’esempio più eclatante.

Che le auto circolanti siano oggi meno rispetto a due decenni fa non è tuttavia soltanto il riflesso della recessione economica ancora in corso. A Milano e dintorni è infatti in atto un cambiamento di mentalità che ha portato a rivedere le nostre abitudini quotidiane relative alla mobilità, come dimostra il fiorire dei servizi di car sharing – dall’apripista GuidaMI del Comune al famigerato Uber – ma anche di scooter e bike sharing. Non a caso, in parallelo all’aprirsi di alternative di trasporto più economiche ed ecologiche, nascono servizi digitali con i quali valutare e vendere auto con la massima facilità e il massimo risparmio di tempo. Con i soli mezzi pubblici e i taxi forse nemmeno oggi sarebbe possibile spostarsi ogni giorno nel traffico milanese, ma ormai non sono più l’ultima spiaggia a cui appellarsi.

Milano non è comunque l’unica a esprimere questo bisogno di cambiare verso la mobilità. All’inizio di quest’anno si era parlato della possibilità di estendere il raggio d’azione dei maggiori operatori nel settore del car sharing, da Enjoy a Car2Go, anche ai Comuni dell’hinterland cittadino, tra cui erano spuntati i nomi di Sesto San Giovanni e Cinisello Balsamo. Sono tanti infatti i cittadini che potrebbero usufruire dell’offerta sia nell’ottica del pendolarismo verso il posto di lavoro – con tutti i problemi ben noti che esso comporta – che nel tempo libero, dato che il trasporto pubblico non copre adeguatamente tutte le zone e tutti gli orari, e dunque anche soltanto uscire la sera può diventare estremamente dispendioso.

Dal punto di vista delle aziende, alcune delle quali si sono dichiarate disponibili a prendere in considerazione la proposta, la questione è tutt’altro che semplice: le auto in car-sharing possono essere di norma parcheggiate entro una certa area, ed estenderla al di fuori di Milano significherebbe dover tenere sotto controllo i veicoli in un territorio di enorme estensione, un grosso onere dal punto di vista logistico ed economico. Una soluzione potrebbe essere quella di stabilire delle zone in cui poter lasciare il veicolo appena utilizzato “a macchia di leopardo”; l’entrata costante di nuovi operatori nel settore fa comunque ben sperare che prima o poi venga trovata la soluzione giusta per estendere il servizio anche a chi vive fuori Milano.

Anche il consigliere del Comune di Sesto San Giovanni, Moreno Nossa è tornato a più riprese sul tema della mobilità dolce, con la sua mozione in merito all’isola pedonale nel centro di Sesto. Un modo per ribadire la necessità di rendere le strade più a misura di pedone e di ciclista piuttosto che di automobilista, in maniera tale che si torni a vivere il paese e non lo si attraversi soltanto per uscirne. Un’idea sulla quale tutti i Comuni vicini dovrebbero riflettere, mettendo sulla bilancia tutte le esigenze di mobilità dei propri cittadini, ma al contempo tenendo presente che l’automobile si presta ora a nuovi e inaspettati utilizzi.

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