[textmarker color=”E63631″]SESTO SAN GIOVANNI[/textmarker] – Centosettanta chili di pomodori “pizzutelli” di Marsala hanno fatto rivivere un pomeriggio d’altri tempi alla residenza Pelucca. L’attività in giardino dell’altro giorno è stata dedicata alla preparazione della salsa di pomodoro.
Una tradizione che gli anziani ospiti avranno fatto o visto fare tante volte in passato, in mille modi diversi a seconda della regione o del paese di origine. Dipendenti, ospiti, volontari, amici e parenti si sono tutti rimboccati le maniche per ritornare alle usanze di un tempo. A guidare i “lavori” è stato il direttore della Fondazione La Pelucca, Livio Tranchida, che ha proposto la ricetta della sua terra di origine, la Sicilia.
“Abbiamo voluto coinvolgere i nostri ospiti rievocando qualcosa che facevano da giovani – spiega Tranchida -. Molti di loro sono infatti emigrati dal Sud dove queste preparazioni erano dei rituali di famiglia. Anche la Pelucca è una grande famiglia ed è bello poter riproporre momenti così”.
Ad assistere alla preparazione, è passata in serata anche la sindaca Monica Chittò. Dalle casse piene di pomodori all’imbottigliamento, alla fine sono state riempite circa 200 bottiglie di conserva, avanzandone anche per una spaghettata finale in compagnia. Ma non è stato solo intrattenimento e rievocazione di una cultura e di un’atmosfera d’altri tempi. L’attività costituisce anche un tassello del fund rising in corso.
Questa speciale “Salsa Pelucca” dal sapore felliniano sarà messa all’asta a metà settembre per contribuire alla riqualificazione della parte più antica della villa di via Campanella, che diventerà un centro per disabili, proprio accanto alla attuale casa di riposo. Oltre al contributo di benefattori e sponsor, per finanziare il progetto da 2 milioni di euro la Fondazione ha avviato una serie di iniziative.
Come questa della conserva di pomodoro, che segue quella avvenuta lo scorso marzo con il “Rosso Pelucca“. Centocinquanta bottiglie di vino sangiovese, prodotte con uva di Montepulciano pigiata dai bambini del quartiere. L’asta aveva fruttato in tutto 2.200 euro.
La passata di “Salsa Pelucca“, il cui nome è ancora da decidere (potrebbe anche chiamarsi “Sarsa Pelucca”), sarà collocata in particolari cofanetti, con etichetta e consigli gustosi. Insieme alle bottiglie potrebbero anche essere venduti olio e sale. Per una spaghettata dal sapore due volte più buono.