[textmarker color=”E63631″]COLOGNO MONZESE[/textmarker] – Indagini terminate, si chiude l’inchiesta sull’omicidio di Francesca Benetti. Ieri pomeriggio è arrivata la notifica agli avvocati difensori di Antonino Bilella, il custode di Villa Adua, di cui la cinquantacinquenne originaria di Cologno era proprietaria. Entro fine mese la difesa depositerà le memorie difensive. Poi la procura avanzerà la richiesta di rinvio a giudizio di Bilella per omicidio volontario premeditato.
Secondo le accuse, il fattore agrigentino avrebbe ucciso la bella insegnante in pensione per la quale lavorava e della quale si era invaghito. Nonostante la mancanza di due elementi importanti, il corpo della vittima e l’arma del delitto, la procura non ha dubbi su quanto accaduto quel 4 novembre 2013 a Villa Adua.
Usando come espediente quello di controllare alcuni lavori fatti dai vicini, Bilella avrebbe attirato la donna a Potassa (Grosseto), dove poi si sarebbe verificata la discussione e l’omicidio. Non un raptus, ma una premeditazione. Da tempo l’agricoltore faceva pressioni a Francesca: pedinamenti, avances e almeno tre episodi di approccio sessuale. Forse quel lunedì mattina, oltre a respingerlo, potrebbe avergli chiesto di andarsene definitivamente da quella villa che per la donna rappresentava una nuova vita nella campagna toscana.
Il custode sessantanovenne, oltre che di omicidio, è accusato anche di stalking e violenza sessuale. Ma Bilella nega tutto. Ammette solo di averla incontrata la mattina della sparizione e di averla aiutata a portare dell’olio, prima di vederla andare via in macchina. “Non ho fatto del male alla signora” continua a ripetere.
(nella foto, Francesca Benetti)