[textmarker color=”E63635″]SESTO SAN GIOVANNI[/textmarker] – Aperto come un corpo durante un’operazione chirurgica senza fine. I residenti di via Luini, e più in generale del quartiere Restellone di Sesto, denunciano da anni gli stessi problemi. Ma a complicare le cose da tempo oramai il cantiere di prolungamento della metropolitana rossa: fermo da almeno 3 mesi, a quanto sostengono i residenti.
“Il quartiere è un disastro, pieno di degrado e topi che escono dall’area ex Enichem. Ci sentiamo cittadini di serie B – dice Tullio Attanasio, portavoce del Comitato Restellone, che giovedì scorso con una delegazione di una quarantina di persone ha incontrato in Comune il vicesindaco Cagliani e l’assessore Marini – I problemi principali sono il cantiere della M1 e gli zingari”.
“Il primo squarcia viale Gramsci lasciando situazioni di pericolo, soprattutto in via Montenero e Montesanto, e la cosa peggiore è che non se ne vede la fine: doveva essere pronto per marzo 2015, per Expo, ma oramai anche questo obiettivo pare saltato. Quello dei rom è di vecchia data, anche se non più con le proporzioni di anni fa, il problema persiste. Ci sono accampamenti lungo la ferrovia, con situazioni di pericolo oltre che di pesante degrado”.
A impensierire i residenti c’è poi la moschea in fase di realizzazione in via Luini. Anche qui, i lavori sembrano tentennare. “Chiediamo di valutare la possibilità di un accesso lungo viale Gramsci e non da via Luini che è stretta ne uscirebbe congestionata – continua Attanasio – E poi di impedire la possibilità di parcheggiare sotto il ponte, per questioni di sicurezza”.
Insomma, vecchi e nuovi problemi nel Restellone. “Ci sentiamo inascoltati: è come se al Comune non importasse niente di noi”. Ma mercoledì prossimo l’assessore all’urbanistica Marini ha in programma un incontro con i vertici di Metropolitana Milanese per capire di più sul blocco del cantiere della metropolitana, in merito al quale non era stato in grado di dare risposte nello scorso incontro.