Mar. 16 Apr. 2024
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Esternalizzazione nido Cinisello. Rifondazione Comunista: “Ve l’avevamo detto”

[textmarker color=”E63631″]CINISELLO BALSAMO[/textmarker] – Anche Rifondazione Comunista interviene nel dibattito sull’esternalizzazione di un asilo nido a Cinisello Balsamo. E lo fa con un comunicato stampa che mette bene in luce alcuni punti che sono rimasti decisamente in ombra, soffocati dalle polemiche: “Gestione Asili nido a Cinisello Balsamo, una questione che viene da lontano”, è il titolo del documento.

“Lo sappiamo. E’ volgare dire l’avevamo detto, ma in questo caso è doveroso.
E’ di questi giorni la polemica sul futuro dei nostri asili nido pubblici, da sempre un vanto per la nostra città.
Ma forse non tutti ricordano che già nel lontano 2012 furono raccolte più di 2.000 firme su una delibera di iniziativa popolare che chiedeva all’amministrazione comunale di riconsiderare la scelta di affidare la gestione del nido Raggio di Sole alla Amf (Azienda Multiservizi Farmacie), allora motivata dai vincoli del patto di stabilità che rendevano impossibile l’apertura del nido con una gestione in economia. Si pose quindi già allora la necessità di mantenere la natura pubblica dei nidi e di confermare la centralità del Comune nelle modalità di gestione, in quanto soluzione che meglio risponde agli interessi della collettività. Questo costò al nostro partito il ritiro delle deleghe all’allora assessore Rosa Riboldi. La delibera fu respinta e il Raggio di Sole continuò ad essere gestito da Amf per poi essere affidato ad Ipis (Insieme per il sociale, azienda sovracomunale nata nel 2013 allo scopo di gestire i servizi sociali dei comuni di Cinisello, Bresso, Cusano e Cormano)”, si legge nella nota.

Che continua con la “cronistoria” cinisellese: “Stessa sorte toccò nel 2013 allo storico asilo nido La Trottola di via Di Vittorio, anch’esso esternalizzato ed affidato ad Ipis. Questa decisione venne motivata con l’impossibilità ad effettuare nuove assunzioni per via del blocco delle stesse obbligato dal patto di stabilità. Sicuramente la congiuntura economica sfavorevole ed il blocco di risorse operato ai danni dei Comuni erano reali, ma considerammo e consideriamo quella decisione imprudente e poco lungimirante perché si sa, quando si apre una strada, poi diventa difficile tornare indietro. Specie se poi a percorrerla non sono più gli stessi che pensavano di poter gestire al meglio questi processi. La città infatti ora è in mano a quelle forze politiche che ‘privato è bello’ l’hanno nel sangue. L’attuale amministrazione a trazione leghista infatti, non ha tardato nel prendere al balzo l’opportunità di utilizzare Ipis per esternalizzare un altro asilo nido: il Girasole. Solo che ora il blocco delle assunzioni non c’è più”.

Proseguono poi i portavoce dei Rifondazione: “In gioco c’è lo sgretolamento del modello di città che ha reso negli anni Cinisello Balsamo un Comune virtuoso in materia di servizi, per la qualità e per la professionalità del personale che ci lavora. Non solo, in ballo c’è anche l’idea che la sicurezza non si ottenga con l’educazione, con un welfare adeguato ai bisogni, con l’integrazione operata fin dalla più tenera età, ma con la repressione. Ci viene sostanzialmente presentato uno scambio: sicurezza (ahinoi solo percepita) vs servizi educativi di qualità. Con l’affidamento dei nidi pubblici a Ipis infatti (per ora uno, poi chissà…) le educatrici dei nidi verranno spedite negli uffici e le assunzioni destinate al nuovo personale necessario per sopperire ai vuoti di organico dei nidi pubblici, verranno invece indirizzate all’assunzione di una ventina di nuovi vigili urbani armati. Tutto questo a spese sia dei lavoratori e delle lavoratrici, sia delle famiglie che di tutti i cittadini grandi e piccoli”.

La nota si chiude così: “Noi non ci stiamo. Nell’esprimere solidarietà alle lavoratrici e lavoratori del Comune di Cinisello Balsamo in stato di agitazione, ribadiamo la nostra contrarietà all’esternalizzazione dei servizi pubblici: non pagheremo le promesse elettorali di questa amministrazione, fatte in un clima costruito ad arte per aumentare la sensazione di insicurezza, con la distruzione del welfare cittadino”.

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