Ven. 19 Apr. 2024
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Cinisello, Cinema Marconi: Sapiema sta alla finestra. Comune: “Calcoli errati”

[textmarker color=”E63631″]CINISELLO BALSAMO[/textmarker] – Marco Cassago, amministratore unico e socio unico di Sapiema, la società che ha presentato un project financing per la riapertura del Cinema Marconi di Cinisello Balsamo, nelle ultime ore ha rilasciato alla stampa locale alcune dichiarazioni sulla “bontà” della sua proposta, ponendo alcune domande al Comune circa lo “stallo” attuale.

 

“Tramite Sapiema mi sono fatto avanti e abbiamo protocollato ad aprile 2017 una proposta del valore di circa 2 milioni di euro. A seguito dei sopralluoghi e dei controlli con i tecnici sono poi emerse alcune difficoltà che ci hanno spinto a rilanciare la nostra proposta con una gestione della sala di Cinisello per almeno 25 anni, periodo che ci avrebbe garantito di rientrare dal nostro investimento”, le dichiarazioni di Cassago. “Il progetto a mio modo di vedere funziona. La tranvia in un certo senso amplifica le potenzialità del Marconi. Con una buona proposta non è da escludere che parte del pubblico milanese si possa spostare verso Cinisello se l’offerta culturale è di qualità”, aggiunge Cassago.

Il progetto presentato da Sapiema prevede la ristrutturazione del Marconi e la creazione di sue sale, una grande per cinema e spettacoli, un più piccola da meno di 100 posti per eventi di varia natura. “I tecnici dell’amministrazione hanno avanzato alcuni dubbi e perplessità circa il business plan che abbiamo presentato. In realtà ci sono tutte le sicurezze finanziarie del caso: c’è il via libera da parte di una società finanziaria e avevamo già ricevuto fondi da fondazione, bandi e sponsor per il recupero di spazi culturali. Non so perché ma dal Comune dicono che loro devono inserire in bilancio parte dell’investimento. In altri Comuni ho già avviato progetti simili e non c’è mai stato questo passaggio viste le garanzie finanziarie che diamo”.

Il Comune ha risposto: “Le richieste di chiarimento sul business plan sono legate alla presenza di evidenti errori di calcolo. In particolare, tra gli aspetti più inverosimili, il prospetto degli incassi. L’operatore dichiara, infatti, un incasso annuo pari a 1,5 milioni di euro che diviso per 365 giorni risulta essere di circa 4 mila euro al giorno. Ciò significa avere tutti i 450 posti occupati, per tutti i giorni, con un biglietto di 10 euro. Numeri molto impegnativi da raggiungere, tenendo conto che la precedente attività del Marconi, essendo una pura sala cinematografica, non si prestava a un confronto diretto, inoltre non è stato possibile individuare una struttura simile in altri contesti che abbia analoga esperienza di incasso. Pertanto il rischio d’impresa per l’amministrazione comunale risulta essere troppo alto. Il meccanismo del project financing, già sperimentato in altri casi, è infatti un utile strumento di collaborazione pubblico-privato tramite cui l’operatore realizza l’opera e ne tiene la gestione per un determinato periodo, ma se la gestione fallisce i costi di costruzione risultano a carico dell’amministrazione comunale”.

“Ad oggi l’amministrazione comunale non ha ancora ricevuto un riscontro in merito ai chiarimenti richiesti. In ogni caso, l’amministrazione mantiene il proprio interesse per l’idea progettuale presentata qualora pervengano i chiarimenti e le precisazioni richieste ritenendo prioritario che la riapertura del Marconi avvenga con la garanzia che, in caso di difficoltà, l’investimento non ricada sul bilancio comunale e quindi sulle spalle dei cittadini”, dicono dal Municipio.

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