Ven. 19 Apr. 2024
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Sicurezza, “la giunta ha fallito”. L’attacco dei Giovani Sestesi

[textmarker color=”E63631″]SESTO SAN GIOVANNI[/textmarker] – Dopo i casi di aggressione degli ultimi giorni, il tema sicurezza è tornato di strettissima attualità a Sesto San Giovanni. A quasi un anno di distanza dall’insediamento della nuova Giunta di centrodestra le promesse erano state di una città più sicura, ma la situazione sembra uguale a quella di un anno fa. Queste almeno le parole di Paolo Vino, portavoce dei Giovani Sestesi che in un comunicato stampa sfida la giunta sui risultati:

“I furti sono all’ordine del giorno. Le rapine e le aggressioni sono in continua crescita. Negli ultimi giorni Sesto San Giovanni ha vissuto momenti di paura – scrive in un comunicato ufficiale Paolo Vinio – e il nostro sindaco Di Stefano riesce solamente a pubblicare i selfie sui Social con le fotografie dei sequestri di borsette e cinture agli abusivi. Ci si aspetterebbe un po’ di più da un sindaco che ha condotto tutta la sua campagna elettorale contro il degrado e per la sicurezza”.

Mentre il sindaco ieri su Facebook ha annunciato altri due Daspo proprio alla stazione ferroviaria di Sesto, dove mercoledì si era consumata l’ultima aggressione a un capotreno, i Giovani Sestesi puntano il dito proprio sui Daspo: “Ci ha rifilato l’illusione di oltre 230 “Daspo”, che Daspo non sono, prendendo in giro i sestesi con
dei finti allontanamenti. E’ bene che i cittadini sappiano che quando Di Stefano dice di aver allontanato uno straniero, significa che lo ha allontanato di 50 metri dal luogo in cui è stato controllato. Già 48 ore dopo può tornare nello stesso posto, per continuare a delinquere”.
Paolo Vino non risparmia nemmeno la presenza dell’esercito, definita “quasi inutile e costosa”. “Di Stefano sa bene che per schierare l’Esercito a Sesto San Giovanni lo Stato spende parecchie migliaia di euro ogni mese per pagare oltre una decina di soldati che si limitano a girare per le vie della città con costosi e inquinanti fuoristrada. In caso di atti criminali, le loro possibilità di intervento sono ridottissime, devono per forza chiamare polizia e carabinieri.
Se invece ci avesse ascoltato, avrebbe chiesto al Prefetto di utilizzare quei soldi per far assumere nuovi poliziotti e carabinieri per rinforzare gli organici delle forze dell’ordine”.

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