Sab. 20 Apr. 2024
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Alstom, la fusione con Siemens mette a rischio il lavoro a Sesto

[textmarker color=”E63631″]SESTO SAN GIOVANNI[/textmarker] – Alstom-Siemens: la nascita del ‘colosso’ dei treni mette ansia anche a Sesto San Giovanni. Le nozze Siemens-Alsom, infatti, toccano anche il polo da 400 addetti che la stessa Alstom ferroviaria di Sesto. E il motivo è semplicissimo: il ‘lancio’ dell’operazione è stato accompagnato dall’annuncio di posti di lavoro garantiti in Francia e Germania. E in Italia? A Sesto la sede Alstom occupa 400 dei circa 2.600 dipendenti totali degli stabilimenti italiani.

A Sesto un precedente poco incoraggiante c’è già stato: l’operazione sull’altro ‘ramo’ di Alstom (il ‘Power’) passato a General Electric e finito con la chiusura del sito di Sesto San Giovanni che ora è del tutto da reindustrializzare.

“Nella fusione Siemens-Alstom per il momento sono tutelati solo i lavoratori francesi e tedeschi. Chiedo al Ministro Calenda di vigilare sulla vicenda, perché i lavoratori italiani degli stabilimenti di Savigliano e Sesto San Giovanni non vengano penalizzati nel nuovo colosso industriale”. Lo afferma Chiara Gribaudo, responsabile Lavoro del Pd, a proposito della fusione franco-tedesca nell’industria ferroviaria, che prosegue: “Il nostro Paese non puo’ permettersi di perdere capacità produttiva e competenze in un settore strategico per l’Europa, come quello della mobilità su rotaia. Nell’accordo fra le due aziende dovranno rientrare necessariamente anche i 2600 operai italiani”.

Intanto in casa  in casa Italo c’è stata la presentazione del primo dei 12 nuovi Pendolino ‘Evo’. Il treno à progettato e prodotto nei siti Alstom di Savigliano (Cuneo), Sesto San Giovanni (Milano), Bologna e Nola (Napoli), quest’ultima si occuperà per trent’anni della manutenzione come già fa per i treni AGV Italo. I nuovi treni (i primi 4 entreranno in servizio a dicembre) consentiranno a Ntv di implementare i servizi quotidiani e di aumentare le frequenze sulle tratte attuali del proprio network: sulla Roma-Milano i collegamenti passeranno da 40 a 50, con aumento dei no stop che passeranno da 15 a 20, un treno ogni mezz’ora, mentre raddoppieranno i servizi quotidiani da/per Venezia, salendo dagli attuali 8 a 16. Con l’arrivo degli altri 8 treni nel 2018,verranno aggiunte nuove tratte, come la Torino Venezia e ulteriori frequenze. Italo Evo – è stato spiegato – è il treno più moderno d’Europa in termini di sostenibilità, comfort e aerodinamicità. Può viaggiare alla velocità di 250 km/h. 

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