Gio. 28 Mar. 2024
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Sesto, azienda nel degrado. Lavoratori accusano Comune e forze dell’ordine

[textmarker color=”E63631″]SESTO SAN GIOVANNI[/textmarker] – Da 20 anni, un’azienda metalmeccanica di Sesto San Giovanni, che opera nel mondo della refrigerazione, è prigioniera degli abitanti della cosiddetta Casa Rosa, la palazzina occupata da stranieri, un fortino in mano a criminalità e degrado. L’impresa è la Sinteco Srl di via Trento 106.

Nei giorni scorsi l’azienda ha diffuso l’ennesimo appello disperato a causa della convivenza impossibile con le persone che vivono nell’edificio degradato. Per accedere allo stabilimento, i lavoratori e i clienti internazionali devono transitare dal cortile della Casa Rosa, dove si verificano un crescendo di intimidazioni e dispetti, sempre più pericolosi per l’incolumità dei 60 dipendenti Sinteco.

Gli ultimi episodi fanno pensare a un peggioramento della convivenza che potrebbe esplodere in ogni momento in una tragedia. “Il 22 maggio scorso, intorno all’ora di pranzo, il presidente della scrivente società, mentre usciva in auto, veniva attorniato dei soliti facinorosi che, a male parole, lo minacciavano – scrivono nella lettera -. La colpa che gli veniva ascritta era quella di aver richiesto l’intervento dei tecnici dell’Enel per eliminare gli allacci abusivi ai contatori. Si noti che, su esplicita richiesta dell’Enel, la Sinteco ha dovuto affrontare una spesa complessiva di circa 80mila euro per lo spostamento dei suoi contatori in una zona che non fosse più accessibile ai ladri di corrente”.

Il caso è noto sia al Comune che alle forze dell’ordine, ma nonostante i diversi blitz di polizia e carabinieri, per ora la situazione è solamente peggiorata. “Con gli ultimi episodi riemerge un forte senso di frustrazione e di impotenza di fronte alle ritorsioni che stiamo continuando a subire per il tentativo intrapreso di ribellarci al sistema malavitoso esistente e tollerato da anni”, scrivono i lavoratori. E poi accusano il Comune: “A parte rare eccezioni, siamo stati abbandonati al nostro destino lasciando alla nostra lungimiranza le modalità di risolvere una situazione che avrebbe dovuto essere affrontata dalle Autorità Territoriali. Tra queste soprattutto il Comune di Sesto San Giovanni si è distinto per la sua inerzia che a tratti è sembrata essere una vera e propria alleanza con gli abitanti della Palazzina Rosa per intralciare la nostra attività commerciale e produttiva”.

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