Ven. 29 Mar. 2024
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Licenziamenti alla Alfredo Motta. Rifondazione comunista: “Colpa del Jobs Act”

[textmarker color=”E63631″]CINISELLO BALSAMO[/textmarker] – “La vertenza alla Alfredo Motta di Cinisello Balsamo rappresenta l’ennesimo caso di deindustrializzazione nell’area Nord di Milano. Come nelle vicende di Ge (ex Alstom Power) di Sesto San Giovanni e di Flint Group di Cinisello, le lavoratrici e i lavoratori rischiano di perdere il proprio posto di lavoro non per problemi produttivi, ma perché le proprietà hanno deciso di delocalizzare in paesi in cui retribuzioni e diritti sono inferiori”. Sono le parole di Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione comunista, che interviene sulla crisi delle aziende di Cinisello e Sesto.

“Questi sono i risultati reali del Jobs Act targato Pd e dell’assenza di una politica industriale: disoccupazione, precarietà e povertà. Serve una risposta politica unitaria della sinistra, serve una legge nazionale contro le delocalizzazioni attraverso la quale i contributi pubblici possano essere concessi ad imprese che si impegnino a mantenere sul territorio le attività e siano revocati in caso di delocalizzazioni anche parziali. Serve una normativa sul ‘made in Italy’ che eviti la truffa di produzioni delocalizzate. Basta andare sul sito della Motta Alfredo e vedere come si vendono i 100 anni di ‘made in Italy’ nella pelletteria mentre si delocalizza e licenzia. Non possono essere le lavoratrici e i lavoratori a dover pagare per questa situazione. Rifondazione comunista, a partire dall’impegno delle compagne e dei compagni del territorio, sostiene e sosterrà la lotta delle lavoratrici e dei lavoratori”, aggiungono da Prc.

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