Gio. 28 Mar. 2024
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Sciopero dei vigili a Sesto nel giorno del Papa, le ragioni dei sindacati

[textmarker color=”E63631″]SESTO SAN GIOVANNI[/textmarker] – Chi si attendeva che dinanzi alle polemiche i vigili di Sesto avrebbero desistito dalla programmazione di uno sciopero nel giorno in cui papa Francesco passerà dalle vie della città, deve ricredersi, Non si è fatta attendere la reazione delle sigle sindacali (che raggruppano solo una parte dei vigili della città)  che si dicono meravigliate e amareggiate dalle parole usate dal sindaco.

Ecco il testo integrale del comunicato:

“Desta non poca meraviglia e amarezza leggere il comunicato stampa odierno del Sindaco di Sesto San Giovanni Monica Chitto riferentesi allo sciopero della P.L.

Anche se l’amarezza è tanta cercheremo di rispondere non usando la stessa mole di insulti contenuti nel suddetto comunicato (limitiamoci a otto, tre dei quali concentrati in sole 6 righe: “strumentale”, “vergognosa”, “mancanza di sensibilità e rispetto”, “scelta sciagurata”…) per poi passare a dare lezioni di etica professionale e lavorativa che culminano nel bollare le ragioni dello sciopero come figlie di “rivendicazioni corporative” e accusare le lavoratrici e i lavoratori di essere persone che “disprezzano anche la propria ragione (forse si voleva dire “natura” n.d.r.?) istituzionale”.

Capiamo che le elezioni siano uno stress, ma ci creda Sindaco, anche stare sulla strada tutti i giorni con tutti gli imprevisti legati al nostro lavoro lo è. E lo è non solo qualche mese ogni cinque anni, ma ogni giorno per i 42/45 anni di vita lavorativa.

Perché siamo arrivati allo sciopero? Semplice. Perché siamo stufi di non avere risposte a richieste che risalgono addirittura ad una conciliazione in Prefettura del 7/1/2013 (tra l’altro sottoscritta anche da una delle sigle da Lei ringraziate – quella che non esprime la massima dirigenza della P.L….-) e non applicazione di protocolli pure sottoscritti e che attengono alla sicurezza lavorativa e al rispetto delle normative di legge.

Noi, coerentemente, firmiamo e chiediamo il rispetto di quanto sottoscritto. Se altri, per loro motivazioni che non ci interessano, cambiano idea sono solo problemi loro.

Lei ci invita a “rinsavire” (che è il contrario di “rimbambire”), cioè dandoci bellamente dei rimbambiti solo perché cerchiamo, come detto a svariati tavoli di trattativa, ripetuto in Prefettura settimana scorsa, dove ci aspettavamo più apertura al confronto, e, invece, nulla è stato detto di diverso, non è neppure stata ipotizzata una data in cui presentare, sentite le ragioni espresse, una bozza di accordo.

Chi deve rinsavire? Ma cosa si deve pretendere ancora? A noi pare che di rispetto per i cittadini di Sesto San Giovanni, come per il loro ruolo, che per l’Istituzione in cui lavorano LORO ne abbiano dimostrato a iosa, qualcun altro non si sa.

Solo per curiosità vorremmo capire quali sarebbero “alcune delle motivazioni addotte dagli scioperanti contro il Papa del tutto simili alla propaganda che sta portando avanti il candidato della destra”. Per favore, evitiamo di dare patenti politico-elettorali (soprattutto a queste OO.SS.) per cercare di non affrontare i problemi.

Le lavoratrici e i lavoratori lavorano e i sindacati fanno sindacato e, ci creda, ce n’è già abbastanza senza cercare altro da fare.

Se si sente in dovere di chiedere scusa alla città, evidentemente, ne avrà motivo, ma non lo faccia al posto nostro. Non ne abbiamo bisogno perché non abbiamo offeso alcuno. Rivendichiamo solo diritti”.

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