Gio. 28 Mar. 2024
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Di Stefano nella ‘casa rossa’ di Sesto San Giovanni con le telecamere di Telereporter

[textmarker color=”E63631″]SESTO SAN GIOVANNI[/textmarker] – “Ieri sera Telereporter è entrata nella ‘casa rossa rossa’ di Sesto. Ci siamo entrati insieme, per denunciare la gravissima situazione degli sfrattati di Sesto San Giovanni. Questa è una realtà sicuramente ‘illegale’ perché stiamo parlando di uno stabile industriale privato ed occupato e gli stessi abitanti lo dichiarano. Purtroppo per loro è l’unico modo per non dormire in macchina o all’addiaccio”.

E’ il racconto di Roberto Di Stefano, candidato sindaco per il centro destra, che l’altra sera è andato in onda da Sesto davanti alle telecamere di Telereporter. Di Stefano era nella ‘casa rossa’ della città e ovviamente attacca l’attuale gestione politica di Sesto.

“Ci sono famiglie con bambini, single, anziani, persone ammalate. Vivono in una condizione dignitosa, cercando di rifarsi un futuro. Quel futuro che l’amministrazione comunale non garantisce. Non esiste a Sesto un piano casa: gli sfrattati non hanno una ‘rete’ di sicurezza che li protegga dal cadere nel baratro. Non ci sono alloggi, molti di quelli esistenti sono fatiscenti o addirittura vuoti perché non ristrutturati. La lista d’attesa è impressionante e chi non ha casa viene mandato per un anno in un residence o in un albergo ma fuori comune. Con questa politica si allontanano le persone dalla città, persone che dopo un anno perdono la residenza e di fatto non sono più cittadini sestesi. In questo modo decade ogni loro diritto alla casa e a qualsiasi aiuto da parte del Comune, che si libera così di loro”.

La politica – afferma di Stefano – deve indignarsi con quelle amministrazioni che non si curano della parte più fragile del proprio tessuto sociale. Non è una questione di appartenenza politica ad un partito: è una questione morale. Questa realtà è generata dalla miopia della sinistra che a Sesto opera da settant’anni e che invece di potenziare gli alloggi popolari li vende. L’obbiettivo è quello di liberarsi dalla ‘zavorra’: una cosa inconcepibile. Parole come housing sociale, tutela, sostegno alla famiglia, reinserimento sociale a Sesto restano solo parole. Noi continuiamo a denunciare ma ci vuole un cambiamento di rotta: Sesto merita di più”.

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