Gio. 28 Mar. 2024
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Crisi in maggioranza a Sesto, le riflessioni del sindaco e dei Democratici

[textmarker color=”E63631″]SESTO SAN GIOVANNI[/textmarker] – “Caro mauro, siamo incompatibili con la malapolitica. Adesso andremo avanti con le nostre battaglie di libertà, rigore nei conti pubblici, trasparenza, partecipazione e legalità per scardinare “la vischiosità” di un sistema che paralizza e danneggia la città. #comeprimapiu‘diprima”.

Poche parole di commento per liquidare la rottura consumata nel pomeriggio di lunedì tra i Democratici per il Cambiamento e la maggioranza di centro sinistra che ha portato al licenziamento dell’assessore Mauro Bernardi.

Più ficcante e articolata la posizione del sindaco che già nella serata di lunedì ha pubblicato un comunicato per spiegare, dal suo punto di vista, le ragioni della rottura.

Ecco cosa dice:

“Nella giornata di oggi, dopo una lunga riflessione e un ampio confronto con tutte le forze politiche che partecipano al governo cittadino, ho deciso di prendere atto della scelta compiuta nei fatti dai Democratici per il Cambiamento di chiamarsi fuori dalla maggioranza e ho dunque revocato l’incarico al loro assessore Mauro Bernardi.
Si è trattato di una scelta difficile, anche dolorosa sul piano personale (per Mauro Bernardi esprimo stima e apprezzamento per l’attività amministrativa che ha compiuto e della quale lo ringrazio), ma assolutamente inevitabile a fronte delle reiterate, coordinate, continue, prese di posizione assunte da quella forza politica.
All’atto delle dimissioni dell’Assessore Piano, la maggioranza aveva concordato un programma per l’ultimo scorcio di legislatura puntualmente attuato e i Democratici per il Cambiamento su questo programma si erano impegnati, pur affermando di voler costruire una coalizione più ampia per il nuovo mandato amministrativo.
In realtà, tale posizione è stata tradotta in un’azione di attacco continuo alla persona e al mio operato da Sindaco, con toni talora ingiuriosi, con atteggiamenti di continua forzatura nei contenuti e insieme di presa di distanza politica da un governo cittadino di cui pur hanno continuato a far parte.
Ho anche dovuto registrare toni e accenti fortemente demagogici e qualunquistici quale ad esempio un indistinto riferimento ai ” partiti sempre più lontani dai cittadini ma inclini a mettere le mani sulla cosa pubblica”: parrebbe che i Democratici per il Cambiamento, che dal 2012 hanno fatto parte sia della maggioranza consiliare che della Giunta (dapprima come Italia dei Valori, poi come Verso Sesto), ignorino tutte le iniziative messe in atto in tema di trasparenza, anticorruzione, risanamento delle società partecipate, rigore amministrativo, riorganizzazione della macchina comunale, promozione delle attività produttive e del lavoro.
Iniziative tutte di forte innovazione, di apertura a una diversa domanda sociale, che assegnano al governo cittadino un carattere di soggetto di reale cambiamento.
I Democratici per il Cambiamento risultano invece tutt’altro che innovatori, sono molto lontani dal mantenere un rapporto di franchezza con i cittadini dei quali hanno avuto il suffragio, confondendo talora il cambiamento con un trasloco.
Gli stessi Democratici per il Cambiamento hanno comunque risolto la contraddizione insita nei loro comportamenti affermando, in un recente comunicato, che nel prossimo mandato amministrativo ” La coalizione di centro-sinistra sarà depurata dalla presenza ingombrante dell’Associazione dei Democratici per il Cambiamento che ha già annunciato da mesi di scegliere altre vie per il 2017, perchè incompatibile con i sistemi da ancien regime”.
Ne prendo atto, ritenendo affermazioni di questa natura incompatibili con la permanenza nel governo cittadino: registro una scelta di autoescludersi e traggo le conseguenze alle quali essi vogliono sfuggire.
La coalizione di centro-sinistra proseguirà il lavoro fino al termine del mandato con le forze che sono convinte di volervi appartenere e con quella stessa voglia di cambiare che ha caratterizzato questi anni di lavoro: aperti al confronto, attenti alla città, con chiarezza di valori e concretezza delle proposte”.

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