[textmarker color=”E63631″]SESTO SAN GIOVANNI[/textmarker] – Segnatevi la data. L’8 settembre alle ore 20 Filippo Penati, ex sindaco di Sesto, ex presidente della Provincia di Milano e anche ex indagato per il Sistema Sesto, tornerà sulla scena politica in un incontro pubblico che si terrà alla Festa Metropolitana dell’Unità. Parlerà di Città Metropolitana, ma il suo cuore è verso la politica, quella militante.
Penati non ha perso la sua verve da mattatore, e per diffondere la notizia del suo ritorno non ha esitato ad aprire il dibattito a tutto campo sulla politica, a partire da Sesto, dove si scaglia senza troppi giri di parole contro il sindaco uscente Monica Chittò. Penati parla anche di una ipotesi, per ora non concreta, di ricandidatura, quando afferma: “Avrei preso in considerazione un ritorno se a Sesto san Giovanni si fossero svolte le primarie per la scelta del candidato sindaco alle elezioni della prossima primavera.
Sesto è la “mia” città, qui vivo dalla nascita, qui ha vissuto mio nonno ed è nato mio padre. Infine qui vivono i miei figli e ora anche il mio nipotino. Non sarei riuscito a non partecipare alle primarie, ma così non è stato. Il pd ha deciso di ricandidare la sindaca uscente Monica Chittò senza passare dalle primarie”.
E poi alza il livello della polemica affermando: “Dopo la sconfitta a Torino di una personalità importante come Piero Fassino anche a Sesto si rischia di cedere il governo della città al M5s.
Arroccarsi, come ha fatto il pd sestese, nei palazzi della politica certamente non aiuta – e conclude – Monica Chittò non è Piero Fassino. E se ha perso lui nessuno è al sicuro”.
