Ven. 19 Apr. 2024
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Raddoppiare l’accoglienza di migranti? Sesto al bivio

[textmarker color=”E63631″]SESTO SAN GIOVANNI [/textmarker] – Il tema dell’accoglienza ai rifugiati si prepara ad entrare nella campagna elettorale sestese in modo pesante. Mentre da giorni il segretario di Forza Italia (neo consigliere comunale a Milano Silvia Sardone) si batte in televisione contro l’accoglienza indiscriminata nel milanese e in Brianza, a Sesto il dilemma è dare il via ad una deregulation dell’accoglienza che sicuramente farebbe crescere il malessere dei cittadini.

Il bivio è dinanzi al sindaco: dire un secco no al Prefetto e al sindaco di Milano Sala, in attesa che sia il Ministero dell’intento a imporgli l’accoglienza, oppure ingegnarsi per raddoppiare l’accoglienza (oggi di 60 migranti) pretendendo dal ministero un contributo economico e la soluzione di diversi problemi esistenti in città.

Sul tema è intervenuto sul facebook in modo pesante Alessandro Piano, ex assessore della giunta Chittò, oggi esponente della maggioranza critica di Democratici per il Cambiamento. Lo pubblichiamo sotto:

“Leggo che i Sindaci dell’ hinterland fanno muro contro i migranti e nessuno di loro sarebbe disposto ad accogliere altri profughi nonostante la nuova emergenza. In particolare, leggo su Repubblica che il Sindaco della nostra città si sarebbe opposta a nuovi arrivi, dichiarando al contempo, che Sesto San Giovanni ne ospita già una sessantina. L’etica dell’accoglienza richiede chiarezza sui numeri e e rispetto della legge e delle convenzioni internazionali. Chi bussa alle nostre porte fugge da fame, guerra, violenza e persecuzioni. Sono i loro volti, prima di tutto, che chiedono aiuto, mentre la nostra Costituzione e le convenzioni internazionali ci richiamano al nostro dovere di accoglienza a cui corrisponde il diritto di essere accolti. Un diritto che tutti devono rispettare a partire dai sindaci. Non possiamo nasconderci dietro i numeri e utilizzare profughi contro profughi. La legalità non funziona a correnti alternate. Doveroso chiedere il rispetto delle regole e colpire severamente chi le infrange, soprattutto dobbiamo essere inflessibili nei confronti delle comunità religiose che non riconoscono il nostro ordinamento e i valori delle nostre democrazie, ma non possiamo dirci legalitari se poi siamo i primi a violare le leggi. Per questo dico ai Sindaci dell’hinterland di rileggere l’art. 10 della Costituzione “: Lo straniero al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche ha diritto di asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge” e di dare una ripassatina anche alla Convenzione di Ginevra del 1951 sullo staus dei rifugiati. A Sesto San Giovanni c’è ancora spazio per l’accoglienza. Ce lo impone la nostra storia, la nostra coscienza e la legge. Coraggio Sindaco della Città di Sesto San Giovanni”.

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