Gio. 18 Apr. 2024
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Essere vegetariani: la scelta di Francesca (e la ricetta dell’hummus)

Lo sapevate che l’uomo non è né puramente carnivoro né erbivoro? Lo dice la scienza, non lo dico di certo io che -scusate la mia beata ignoranza- non ho la più pallida idea di quanto possa essere grande o lungo il mio intestino (sicuramente accetta il passaggio di qualsiasi cosa, questa è l’unica cosa che so).
Ma cosa succede quando l’etica incontra ciò che ingeriamo? E con “etica” (specialmente in questo articolo) intendo ciò che può essere giusto e ciò che può essere sbagliato in modo personale, ergo per la persona stessa.
La polemica, però, è molto più accesa di così. Moltissimi medici e scienziati, dietologi e dietisti vogliono dire la loro a riguardo e, indovinate un po’, non sono riusciti a trovare insieme una soluzione universale che designi una sorta di guida nutrizionale su cosa sia giusto mangiare per la propria salute e cosa no. Senza togliere il fatto che qualcuno, proprio per la propria etica morale, decida di non mangiare alcuni alimenti anzichè altri.
Si, sto proprio parlando del mondo vegano e vegetariano; tanto criticato quanto curioso.
E’ giusto che vi premetta una cosa: viviamo in un sistema che trae beneficio dalla disinformazione su quello che mangiamo e che ci crediate o meno, i “figlie delle verdure” sono abbastanza lungimiranti su quella che potrebbe essere una alimentazione sana e completa.

Così ho deciso di intervistare Francesca, amica di vecchia data e compagna di liceo, perchè ho trovato interessante chiederle i suoi perchè riguardo la scelta di diventare vegetariana.

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Allora, parlaci un po’ di te: chi sei, cosa fai nella vita e dove vivi.
Sono Francesca, ho 26 anni e abito a Cinisello Balsamo. Studio presso l’Università di Milano Bicocca e il mio obiettivo è diventare insegnante.

Raccontaci i perchè e i per come della tua scelta di diventare vegetariana.
Sono diventata vegetariana da ormai un anno. È stata una scelta meditata e cresciuta nel tempo: fin da quando ero piccola i miei genitori sapevano che prima o poi avrei preso questa strada.  Il percorso è stato graduale ed informato: prima di tutto ho fatto le analisi del sangue, poi sono andata da una nutrizionista per capire come integrare le proteine mancanti. Man mano ho provveduto ad eliminare gli alimenti animali: carne rossa, i grossi pesci come il tonno e il pesce spada, carne bianca e così via. Ho deciso di mantenere tutti i derivati animali cioè latte, latticini, uova e miele.
L’etica è senz’altro una delle colonne portanti di questa scelta: sono felice di non contribuire al dolore e alla paura che molti animali provano durante la loro (a volte breve) vita. Etica che sicuramente è difficile da capire e da far capire (i miei nonni portano ancora il lutto al braccio e a volte). Quando esco a cena con degli amici, devo controllare su internet se il menù del locale offre delle possibilità anche per me. Fortunatamente ho l’appoggio delle persone che amo e che condividono questa mia scelta.

Cosa vuol dire per te mettersi ai fornelli in modo “etico”?
Sicuramente l’essere vegetariana mi ha spronato a provare nuove ricette e, in generale, a cucinare. Lo stare ai fornelli per me vuol dire prendersi cura delle persone che amo, dimostrargli che gli voglio bene. Per me il cibo vuol dire “casa” e preparare la cena alla mia famiglia è proprio un modo per coccolarli.

A questo punto ce la regali una tua ricetta?
Vi regalo l’hummus di ceci. Antipasto leggero, fresco e molto versatile. Lo si può accompagnare con della verdura cruda (carote, sedano, finocchi,…) oppure da spalmare sul pane.

Ingredienti:

  • 1 lattina da 400gr di ceci
  • 1 spicchio d’aglio
  • 1 cucchiaio di tahina*
  • 3 cucchiai di olio extravergine d’oliva
  • Succo di mezzo limone
  • Mezzo cucchiaino di paprika dolce o piccante
  • Sale e pepe q.b.

*La tahina (chiamata anche tahini) è la crema di sesamo e si trova in ogni supermercato nel reparto etnico.

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Procedimento: Sgocciolare e ceci e metteteli in un mixer da cucina insieme all’aglio, alla tahina, al succo di limone, alla paprika, al sale e al pepe. Azionate il mixer e unite l’olio extravergine a filo. Continuate a far girare le eliche finché la consistenza non sarà morbida. (Deve vagamente assomigliare al purè). Assaggiate e se necessario aggiungete un altro cucchiaio di olio. Trasferite l’hummus in una ciotola e servitelo prima del pasto per stuzzicare, con una salsa un po’ diversa, e propri invitati.

È una ricetta che piace a tutti, perfino ai miei nonni!

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C’è qualche posto del nord di Milano che ti andrebbe di consigliare ai nostri lettori?
Ci sono due posti che consiglio: il primo è ovviamente il panificio dei miei genitori, il Panificio Colombo in via Liberà 13 a Cinisello Balsamo, per la qualità delle materie prime per l’impegno che ci mettono ogni giorno. Il secondo è il ristorante vegetariano Hortus a Cusano Milanino in viale Cooperazione 5. Un locale nuovo che propone piatti vegetariani/vegani e ogni martedì della settimana crea un menù incentrato su un unico ingrediente (birra, cioccolato, zucca,…).

Grazie Francesca, noi non possiamo far altro che incoraggiarti a continuare questa tua scelta di vita augurandoci che ci farai assaggiare il tuo hummus un giorno!

 

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