Ven. 19 Apr. 2024
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Il prezzo della cultura

Poniamo che per assurdo sparissero strutture belle e utili come Il Pertini di Cinisello o la Tilane di Paderno. Ma anche realtà meno appariscenti, come la Volonté di Cormano o la deliziosa biblioteca civica di Cusano. Che cosa farebbero le centinaia di studenti che in questi spazi trovano un punto di ritrovo e aggregazione, gli anziani che possono sfogliare in tutta tranquillità quotidiani e riviste, i meno avvezzi alla tecnologia che possono avvicinarsi all’uso del computer e del web?

Negli ultimi anni abbiamo assistito a una serie di tagli progressivi alla cultura, che hanno compromesso seriamente il sistema bibliotecario italiano in generale e quello del Nordmilano in particolare. L’ultimo colpo di coda della “fu” Provincia di Milano ha poi messo in ginocchio il Csbno, consorzio del quale fanno parte le biblioteche dei nostri comuni.

Una mancanza di fondi che non permette l’acquisto di nuovo materiale e il mantenimento di quello esistente; sempre meno giornali per i servizi di emeroteca, libri consumati, vecchi dvd e alcuna novità.

Senza considerare poi gli eventi speciali, serate con gli scrittori, i dibattiti e gli approfondimenti.

Tutte cose che vengono date spesse e troppe volte per scontate, perché fanno parte del quotidiano ma che di scontato non hanno nulla e che sono frutto di lunghe lotte e di un faticoso processo democratico per rendere la cultura, almeno sulla carta, alla portata di tutti.

E così il consorzio ha sfoderato il meglio della sua intellighenzia e, tra le tante attività per racimolare contributi, ha indetto il progetto di “soci sostenitori”, ovvero di una tessera speciale, che, al costo simbolico di 10 euro dà supporto al sistema bibliotecario e garantisce anche alcuni benefit, sempre di matrice culturale, ai sostenitori.

Un’iniziativa che ancora prima di partire ha già fatto storcere il naso a molti, che reclamano la totale gratuità del servizio.

Ma occorre invece fermarsi un attimo a riflettere: in che modo un sostentamento, esiguo, alla cultura dovrebbe essere meno nobile di altri servizi rivolti alla comunità che paghiamo giornalmente?
I tempi della cultura, e quindi le biblioteche, non sono meno importanti per la collettività del rifacimento delle strade dissestate o dello sfalcio dell’erba, o ancora dell’accessibilità alle strutture sportive, dei servizi sociali o della sicurezza urbana.

La cultura rientra a pieno titolo nelle conquiste dell’era moderna.
E come tale, va difesa.

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